lunedì 22 dicembre 2014

Olio di palma...



L’olio di palma fa bene o fa male?

Forse molti di voi si saranno accorti che ultimamente la classica e alquanto ambigua dicitura grassi e/o olii vegetali è sempre accompagnata dalla specificazione del tipo di olio; dopo anni di lotte per sapere cosa stiamo mangiando, finalmente sono state fatte alcune modifiche legali a livello europeo (entrate in vigore il 13 dicembre) e adesso possiamo finalmente capire l’origine della componente grassa dei prodotti trasformati.

Tuttavia … non so se ci avete fatto caso ma ultimamente stiamo anche assistendo ad  una nuova ondata di entusiasmo per il finora incriminato olio di palma!
Personalmente mi sono accorta di questo qualche mese fa quando mi trovavo in Francia; sfogliando una rivista mi ritrovai davanti la pubblicità della nutella che metteva ben in evidenza la genuinità delle materie prime, OLIO DI PALMA in primis ovviamente! La cosa mi turbò alquanto: è vero che la Francia sull’alimentazione fa un po’ come gli pare, però mi sembrava strano che potessero inneggiare al tanto odiato olio di palma…ma poi mi sono resa conto che la stessa cosa stava accadendo in Italia…shock! Il colpo finale l’ho poi avuto quando ho sentito anche un noto dottore dire che l’olio di palma non è poi così male e che alla fine è bene che stia nei prodotti in cui si trova perché a livello tecnologico è difficile trovare un prodotto migliore!

Insomma dopo anni in cui l’olio di palma è stato denigrato e celato dalle aziende sotto etichette vaghe, proprio adesso che possiamo scovarlo ed evitarlo, viene fuori che è un buon prodotto!?! Per capire come mai siamo in quest’assurda situazione cercherò di farvi un riassunto di questo amato e odiato prodotto e poi vi dirò il mio umile parere di dietista.

Negli anni di formazione universitaria ciò che ci è stato insegnato dai nostri professori sull’olio di palma, in breve, è che:

  •  è un olio raffinato 
  •  contiene un buon quantitativo di grassi saturi, che fanno aumentare il colesterolo (e quindi agisce negativamente sull’apparato cardiovascolare)
  •  ha scarse proprietà nutrizionali (poche vitamine e minerali) poiché molto raffinato
  •   ha un alto valore energetico (non più di altri oli vegetali comunque)
  • è molto utilizzato per la produzione di cibi spazzatura in quanto la sua produzione è economica

Ci è stato quindi insegnato che l’olio di palma, insieme ai grassi trans ed eventualmente agli oli vegetali raffinati è da evitare, cosa fattibile se non si mangiano cibi spazzatura e quasi tutti i prodotti da forno della grande distribuzione (che comunque spesso sono considerabili anch’essi cibi spazzatura). Di conseguenza, l’unico olio vegetale degno di essere presente in una sana alimentazione (soprattutto nelle nostre zone, dove ce n’è disponibilità) è l’olio extravergine di oliva (ovviamente senza esagerare perché comunque anche quello ha un elevato apporto calorico). Inoltre anche il burro, per quanto ricco di grassi saturi, in virtù della presenza di altri nutrienti importanti, quali le vitamine liposolubili A e D può essere ogni tanto sostituito all’olio come condimento. Per la frittura (che comunque non fa parte di una sana alimentazione ma ne può rappresentare al massimo una rara e piacevole interruzione) ci hanno insegnato che è sempre meglio l’uso di olio evo, vista la sua salda struttura chimica.

Anche le nostre linee guida nazionali ribadiscono che l’olio di palma ha un alto tenore di grassi saturi, ritenuti responsabili dell’aumento di colesterolo. Infine, altra cosa da sapere sull’olio di palma è che esso contribuisce in maniera gigantesca all’inquinamento; ci si potrebbe scrivere un libro, ma in breve si può sintetizzare così:
La maggior parte delle persone ritengono che il cibo debba essere gustoso, facilmente reperibile e possibilmente economico
-->  l’olio di palma ha delle proprietà tecnologiche che danno ottimi risultati gustativi ed è economico da produrre quindi è perfetto per la grande produzione
--> l’utilizzo dell’olio di palma può evitare l’uso dei grassi trans, che ormai sono risaputi essere molto dannosi e che in molti paesi se presenti in un alimento, vanno dichiarati in etichetta

QUINDI:
--> aree immense del pianeta, una volta piene di vegetazione e animali, sono state disboscate e adibite alla monocultura della palma da olio
--> deforestazione + estinzione di specie animali e vegetali + emissione di gas serra + violazione dei diritti umani (perché la produzione si concentra in aree quali Indonesia e Malesia dove i diritti dei lavoratori sono scarsamente tutelati)

Nel 2004 è stata fondata la Round Table for Sustainable Palm Oil (RSPO), un’organizzazione agricola no-profit che ha come obiettivo di promuovuore una produzione più sostenibile della palma da olio. Tuttavia non tutte le grandi aziende aderiscono a questo progetto e alcune aderiscono parzialmente. Inoltre molte associazioni non governative, che si occupano della problematica dell’olio di palma, ritengono che il contributo della RSPO sia minimo.

D’altro canto le grandi aziende che vivono grazie all’olio di palma sottolineano che:
  •  è grazie all’olio di palma che si può evitare l’utilizzo dei grassi trans
  • l’olio di palma contiene anche vitamine e utili microelementi
  •  esso è resistente alla saturazione più di molti altri oli vegetali perciò è più sicuro
  • l’olio di palma essendo inodore ed insapore (raffinato) è ottimo per una moltitudine di prodotti
  • migliora il gusto dei prodotti

Infine, come avevo già accennato in un articolo precedente, per la serie dell’alimentazione si può dire tutto e il contrario di tutto, oggi ci sono studi volti a scagionare i mefistofelici grassi saturi. Sulla base di questi studi, una parte della comunità scientifica, tende a riabilitare il ruolo dell’olio di palma che è ricco in grassi saturi. Tra le varie ragioni ci sabbe, per esempio, che i rinomati omega3 sono meglio trattenuti nei tessuti quando la dieta è ricca di grassi saturi [1].

Personalissimamente non trovo soddisfacente questo piccolo stuolo di studi in favore dei grassi saturi. Sicuramente i lipidi, o volgarmente, i grassi sono una parte fondamentale della dieta. Essi dovrebbero occupare il 30-35% delle calorie di una giornata e sostengo che la stessa proporzione dovrebbe essere mantenuta anche in una dieta volta a far perdere peso. Quindi non ci son dubbi che i grassi vanno assunti, ma per quel che riguarda i grassi saturi, a mio parere, ci sono sufficienti prove che dimostrano che fanno male, sopra una certa soglia. L’olio di palma poi, è un prodotto raffinato che contiene pochi micronutrienti utili e per quanto il fatto che sia saturo lo rende “sicuro” anche quando esposto ad alte temperature, i cibi fritti o molto cotti (es. biscotti) non possono far parte di una dieta sana, semmai ne sono eccezioni. Allo stesso modo non sono essenziali alla nostra dieta quotidiana grissini, biscotti, pane in cassetta, brioches e quant’altro lo contenga. Voglio dire, probabilmente l’olio di palma sarà anche il miglior grasso che si possa utilizzare nella grande industria alimentare, tuttavia, ciò che lo contiene è al 99,9% cibo spazzatura e quindi meglio sicuramente farne a meno il più possibile!

Per concludere, vorrei invitare chi si è convinto del fatto che l'olio di palma ha un ruolo negativo sulla nostra salute e sul mondo a firmare la petizione lanciata dal fatto alimentare per contribuire effettivamente a limitarne l'abuso esagerato!

Spero che questa lettura vi torni utile,

cari saluti,

Tess



 BIBLIOGRAFIA

[1] Conoscere meglio i grassi di Massimo CocchiGiovanni LerckerChiara Minuto, Ludes University Press p.10

Nessun commento:

Posta un commento