lunedì 1 giugno 2015

DIMAGRIRE PER CAMBIARE O CAMBIARE PER DIMAGRIRE?



Ovvero: la necessità del cambiamento dello stile di vita e l’insufficienza dello schema dietetico.

Cari lettori,
arrivo a scrivere questo post dopo un bel po’ di tempo dall’ultimo che ho pubblicato. Nel tempo trascorso ho abbozzato molti articoli, ma soprattutto ciò che mi ha tenuta più occupata è stato l’allestimento del mio primo ambulatorio privato.

 

I primi pazienti sono arrivati e con loro nuovi spunti, ecco quindi che ispirata da questa fase di costruzione vi faccio notare la sottile linea che separa chi mira a dimagrire per cambiare il proprio aspetto estetico e chi invece vuole cambiare se stesso per raggiungere il dimagrimento, argomento sul quale ho puntato spesso, ma che non ho mai affrontato nello specifico …



È chiaro che oggigiorno quando si comincia un' attività si va sempre ad incidere su un terreno già battuto...
Nella fattispecie nella mia zona c’è un dietologo molto rinomato che ha messo a dieta praticamente tutti … e tra i tutti devo ammettere che ci sono anche mia madre, mia zia, un paio di mie amiche e pure i miei primi pazienti!
Purtroppo, nonostante la bravura di questo medico che riesce sempre a far dimagrire le persone, i suoi ex pazienti di mia conoscenza sono tutti ritornati al peso iniziale e qualcuno con gli interessi. Eppure questo dottore non consiglia diete strampalate o troppo ipocaloriche o iperproteiche (che come ho accennato in passato aumentano il rischio rebound…).

Mi rendo conto che mettere in discussione il lavoro degli altri ha odore di gelosia … in effetti devo ammettere che un po’ di invidia questo medico me la suscita! D’altra parte quando mostri i tuoi primi elaborati fatti con tanta attenzione e sentimento e il paziente si lamenta adducendo che l’altro specialista gli aveva lasciato merendine, cioccolatini e pizze facendolo dimagrire ugualmente ti senti avvilire … è per questo che ho elaborato tutta una teoria in difesa di questi discorsi e che si riflette nella risposta al titolo del post: dimagrire per cambiare o cambiare per dimagrire?

Allora: in genere quando una persona richiede una dieta dimagrante, il suo problema fondamentale è
l’aspetto estetico. Questo fatto è certamente comprensibile dal momento in cui sovrappeso e obesità sono considerate dalla società moderna antiestetiche. Inoltre avere del peso in eccesso viene considerato indice di: scarsa autostima, scarsa cura personale, goffaggine, poca volontà e voglia di fare o di muoversi, elementi fondamentali per il mondo moderno. Per quanto si possa non essere d’accordo con queste associazioni (io ovviamente non sono d’accordo) è necessario rendersi conto che la maggior parte delle persone la pensa così e quindi non solo chi è veramente sovrappeso o obeso, ma anche chi non aderisce agli stereotipi di donna o uomo da pubblicità, talvolta si sente a disagio con il proprio corpo e vede il dimagrimento come unica via per essere più accettato.


 
Ecco quindi spiegato come la necessità di fare una dieta dimagrante nasce principalmente da un non sentirsi adeguati. D’altra parte, altro aspetto fondamentale di questa società è la presenza di cibi extra elaborati, pieni di ingredienti che la gente non immagina neppure: oli esotici ultra raffinati e di infima qualità, zuccheri chimici, conservanti, acidi, coloranti ecc. Insomma: altro aspetto fondamentale della società sono i cibi spazzatura, facilmente reperibili, facili da mangiare o da preparare e generalmente poco costosi. Il primo contatto con questi cibi avviene per la maggior parte delle persone in tenera età, la mente tende ad associarli a momenti felici e gli dà un ruolo consolatorio e il gusto si abitua a questi sapori complessi e percepisce i sapori sani come sciapi.

 

Ecco quindi che lo specialista empatico cerca sempre di venire incontro al proprio paziente chiedendogli i propri gusti e cercando di modificare la dieta principalmente dal punto di vista delle calorie. Aumentando magari il consumo di verdura, togliendo magari più olio del necessario per poter lasciare un tot di calorie da spendere in una merendina, due cioccolatini, un piccolo gelato o addirittura una birra. Certamente chi vuole fare la dieta per pura voglia di cambiare aspetto estetico è contento del fatto che le sue abitudini alimentari e comportamentali non vengano stravolte più di tanto. Tuttavia se lo specialista non fa capire che il cibo spazzatura può al massimo far parte di un' emergenza o di una situazione speciale di svago (magari settimanale) e addirittura fa sì che il paziente lo tenga in casa durante il dimagrimento, cosa volete che accada quando uno si stufa di mangiare meno del solito e si trova con il brontolio di stomaco o con del nervosismo accumlato di fronte a una dispensa con merendine, gelati e cioccolatini? 


Et voilà perché i pazienti che conosco io del rinomatissimo dottore sono tutti quanti punto a capo (poi magari ce ne sono altri che hanno avuto risultati migliori). Il primo passo verso un dimagrimento efficace è la presa di coscienza che se il corpo si è appesantito si è fatto qualche errore e ci deve essere la volontà di cambiare: cambiare il modo di fare la spesa, cambiare i propri gusti, cambiare il modo di cucinare, cambiare il proprio approccio all’attività fisica.
Porre come primo obiettivo il cambiamento verso stili di vita salutari è fondamentale. Purtroppo per molte persone questa obiettivo risulta una cosa che non tutti possono permettersi. Sembra che fare una scelta di questo tipo costi di più economicamente e dal punto di vista del tempo e che quindi se la possano permettere solo le persone agiate che non sono stressate. Eppure vi garantisco che il problema non è questo, lo stile di vita salutare è applicabilissimo da tutti e genera uno stato di maggior benessere e salute, migliorando le condizioni di vita. Semmai il problema è che in una società veloce, caotica e superficiale come la nostra agire in profondità sulla propria persona sembra un’impresa impossibile, ecco che tra gli spot radiofonici di maggior successo del momento c’è: “non cambiare stile di vita, cambia supermercato”.



Dire che per dimagrire, o per migliorare la propria alimentazione bisogna cambiare stile di vita sembra proprio un' offesa! Questo è anche dovuto al fatto che cambiare stile di vita non coinvolge solo la persona in sé ma anche tutti quelli che la circondano. Immaginate una madre di famiglia con dei ragazzi adolescenti, ai quali non ha mai fatto mancare merendine, cioccolatini, snack e week-end al fast-food o al cinema. Immaginate che questa persona si rechi dalla dietista per un problema di obesità e questa le consigli di cominciare a introdurre pasta integrale cucinata senza soffriggere, più verdura, frutta, pesce, carne, legumi, cereali integrali e di cominciare ad eliminare dalla dispensa salumi, formaggi e compagnia bella. Immaginate la reazione degli adolescenti e del padre quando oltre a questo la signora decide di seguire il consiglio della dietista di iscriversi a un gruppo di camminate, eliminando finesettimana sedentari...

 

La povera madre rischierebbe di essere tacciata di pazzia ed esagerazione e così la dietista. Ecco perché è sempre meglio che alle consulenze con la dietista non partecipi solo il diretto interessato ma tutta la famiglia, perché la comprensione è il primo passo per il cambiamento.

È a questo punto evidente come la volontà di cambiare per dimagrire sia molto più utile del mero desiderio di dimagrire. Allo stesso modo è fondamentale la comprensione che per raggiungere il dimagrimento e il mantenimento di un peso e un corpo sano non bisogna affidarsi a un banale schema con pesi, calorie e numeri. Magari questo può essere d’aiuto per orientarsi inizialmente ma poi è la comprensione che permette il raggiungimento di una dieta sana ed equilibrata che ci permetta di avere il massimo  stato di benessere sia fisico che psicologico. Pertanto è necessario cambiare per dimagrire e impegnarsi costantemente a mettere in equilibrio vari fattori quali: assunzione di cibi sani e cibi meno sani, socialità, emozioni, ritmi di vita, lavoro ecc., poiché è impossibile ridurre l’alimentazione, di per sé dinamica e varia, a uno schema.

Spero con questo post di avervi dato una spinta verso la salute.

Augurandovi una felice settimana e un buon proseguimento,

un abbraccio

Tess