Ovvero: la necessità del cambiamento
dello stile di vita e l’insufficienza dello schema dietetico.
Cari
lettori,
arrivo
a scrivere questo post dopo un bel po’ di tempo dall’ultimo che ho pubblicato.
Nel tempo trascorso ho abbozzato molti articoli, ma soprattutto ciò che mi ha
tenuta più occupata è stato l’allestimento del mio primo ambulatorio privato.
I
primi pazienti sono arrivati e con loro nuovi spunti, ecco quindi che ispirata
da questa fase di costruzione vi faccio notare la sottile linea che separa chi
mira a dimagrire per cambiare il proprio aspetto estetico e chi invece vuole
cambiare se stesso per raggiungere il dimagrimento, argomento sul quale ho puntato spesso, ma che non ho mai affrontato nello specifico …
È
chiaro che oggigiorno quando si comincia un' attività si va sempre ad incidere
su un terreno già battuto...
Nella fattispecie nella mia zona c’è un dietologo
molto rinomato che ha messo a dieta praticamente tutti … e tra i tutti devo
ammettere che ci sono anche mia madre, mia zia, un paio di mie amiche e pure i
miei primi pazienti!
Purtroppo,
nonostante la bravura di questo medico che riesce sempre a far dimagrire le
persone, i suoi ex pazienti di mia conoscenza sono tutti ritornati al peso
iniziale e qualcuno con gli interessi. Eppure questo dottore non consiglia
diete strampalate o troppo ipocaloriche o iperproteiche (che come ho accennato
in passato aumentano il rischio rebound…).
Mi
rendo conto che mettere in discussione il lavoro degli altri ha odore di
gelosia … in effetti devo ammettere che un po’ di invidia questo medico me la
suscita! D’altra parte quando mostri i tuoi primi elaborati fatti con tanta
attenzione e sentimento e il paziente si lamenta adducendo che l’altro
specialista gli aveva lasciato merendine, cioccolatini e pizze facendolo
dimagrire ugualmente ti senti avvilire … è per questo che ho elaborato tutta
una teoria in difesa di questi discorsi e che si riflette nella risposta al
titolo del post: dimagrire per cambiare o cambiare per dimagrire?
Allora:
in genere quando una persona richiede
una dieta dimagrante, il suo problema fondamentale è
l’aspetto estetico.
Questo fatto è certamente comprensibile dal momento in cui sovrappeso e obesità
sono considerate dalla società moderna antiestetiche. Inoltre avere del peso in
eccesso viene considerato indice di: scarsa autostima, scarsa cura personale,
goffaggine, poca volontà e voglia di fare o di muoversi, elementi fondamentali
per il mondo moderno. Per quanto si possa non essere d’accordo con queste
associazioni (io ovviamente non sono d’accordo) è necessario rendersi conto che
la maggior parte delle persone la pensa così e quindi non solo chi è veramente
sovrappeso o obeso, ma anche chi non aderisce agli stereotipi di donna o uomo
da pubblicità, talvolta si sente a disagio con il proprio corpo e vede il
dimagrimento come unica via per essere più accettato.
Ecco
quindi spiegato come la necessità di fare una dieta dimagrante nasce
principalmente da un non sentirsi adeguati. D’altra parte, altro aspetto
fondamentale di questa società è la presenza di cibi extra elaborati, pieni di
ingredienti che la gente non immagina neppure: oli esotici ultra raffinati e di
infima qualità, zuccheri chimici, conservanti, acidi, coloranti ecc. Insomma: altro aspetto fondamentale della società
sono i cibi spazzatura, facilmente reperibili, facili da mangiare o da
preparare e generalmente poco costosi. Il primo contatto con questi cibi
avviene per la maggior parte delle persone in tenera età, la mente tende ad
associarli a momenti felici e gli dà un ruolo consolatorio e il gusto si abitua
a questi sapori complessi e percepisce i sapori sani come sciapi.
Ecco
quindi che lo specialista empatico cerca sempre di venire incontro al proprio
paziente chiedendogli i propri gusti e cercando di modificare la dieta
principalmente dal punto di vista delle calorie. Aumentando magari il consumo
di verdura, togliendo magari più olio del necessario per poter lasciare un tot
di calorie da spendere in una merendina, due cioccolatini, un piccolo gelato o
addirittura una birra. Certamente chi vuole fare la dieta per pura voglia di
cambiare aspetto estetico è contento del fatto che le sue abitudini alimentari
e comportamentali non vengano stravolte più di tanto. Tuttavia se lo
specialista non fa capire che il cibo spazzatura può al massimo far parte di un'
emergenza o di una situazione speciale di svago (magari settimanale) e addirittura
fa sì che il paziente lo tenga in casa durante il dimagrimento, cosa volete che
accada quando uno si stufa di mangiare meno del solito e si trova con il
brontolio di stomaco o con del nervosismo accumlato di fronte a una dispensa con merendine, gelati e
cioccolatini?
Porre come primo obiettivo il cambiamento verso stili di vita salutari è
fondamentale. Purtroppo per molte persone questa obiettivo risulta una cosa che
non tutti possono permettersi. Sembra che fare una scelta di questo tipo costi
di più economicamente e dal punto di vista del tempo e che quindi se la possano
permettere solo le persone agiate che non sono stressate. Eppure vi garantisco
che il problema non è questo, lo stile
di vita salutare è applicabilissimo da tutti e genera uno stato di maggior benessere
e salute, migliorando le condizioni di vita. Semmai il problema è che in
una società veloce, caotica e superficiale come la nostra agire in profondità sulla
propria persona sembra un’impresa impossibile, ecco che tra gli spot
radiofonici di maggior successo del momento c’è: “non cambiare stile di vita,
cambia supermercato”.
Dire
che per dimagrire, o per migliorare la propria alimentazione bisogna cambiare
stile di vita sembra proprio un' offesa! Questo è anche dovuto al fatto che
cambiare stile di vita non coinvolge solo la persona in sé ma anche tutti
quelli che la circondano. Immaginate una madre di famiglia con dei ragazzi
adolescenti, ai quali non ha mai fatto mancare merendine, cioccolatini, snack e
week-end al fast-food o al cinema. Immaginate che questa persona si rechi dalla
dietista per un problema di obesità e questa le consigli di cominciare a
introdurre pasta integrale cucinata senza soffriggere, più verdura, frutta,
pesce, carne, legumi, cereali integrali e di cominciare ad eliminare dalla
dispensa salumi, formaggi e compagnia bella. Immaginate la reazione degli
adolescenti e del padre quando oltre a questo la signora decide di seguire il
consiglio della dietista di iscriversi a un gruppo di camminate, eliminando finesettimana
sedentari...
La povera madre rischierebbe di essere tacciata di pazzia ed esagerazione
e così la dietista. Ecco perché è sempre meglio che alle consulenze con la
dietista non partecipi solo il diretto interessato ma tutta la famiglia, perché
la comprensione è il primo passo per il cambiamento.
È a questo punto evidente
come la volontà di cambiare per dimagrire sia molto più utile del mero
desiderio di dimagrire. Allo stesso modo è fondamentale la comprensione che per
raggiungere il dimagrimento e il mantenimento di un peso e un corpo sano non
bisogna affidarsi a un banale schema con pesi, calorie e numeri. Magari questo
può essere d’aiuto per orientarsi inizialmente ma poi è la comprensione che permette il raggiungimento di una dieta sana ed equilibrata che ci
permetta di avere il massimo stato di benessere sia fisico che
psicologico. Pertanto è necessario cambiare per dimagrire e impegnarsi
costantemente a mettere in equilibrio
vari fattori quali: assunzione di cibi sani e cibi meno sani, socialità, emozioni,
ritmi di vita, lavoro ecc., poiché è impossibile ridurre l’alimentazione, di per sé dinamica e varia, a uno schema.
Spero
con questo post di avervi dato una spinta verso la salute.
Augurandovi
una felice settimana e un buon proseguimento,
un
abbraccio
Tess
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